martedì 14 gennaio 2020

E oltretutto si lamentano!

Foto di Giacomo Zanni
L'anno scorso mi era capitata la fortuna di dormire per un paio di notti nell'equivalente italiano della casa di Psycho (vedi Mai chiedere cose strane, o forse sì) e mangiare nella vicina trattoria a conduzione familiare, un'esperienza decisamente memorabile.
Mi trovo nuovamente in quella zona per lavoro e il ristorante dove di solito si va a pranzo è chiuso e quindi qualcuno, non sappiamo esattamente chi, ha chiesto in giro e trovato un altro locale.
Immaginate la mia sorpresa quando mi accorgo che stiamo andando verso la stessa trattoria in cui andavo a cenare quando uscivo da casa-Psycho.
Mentre scendiamo nella sala ristorante informo le mie colleghe che conosco il posto e che stiamo sostanzialmente entrando nel salotto di una casa ma mi trattengo dal fare commenti negativi sulla cucina, nella speranza che le cose siano cambiate.
Non è così.
Ci sistemiamo in un paio di tavoli e il cameriere ci informa che come primo possiamo scegliere tra:
a) tagliatelle ai funghi, al ragù o al pomodoro,
b) ravioli con pomodorini e bufala.
Scegliamo i ravioli e io chiedo se per me li possono fare senza la bufala perché non mi piace; il cameriere va a consultare la cuoca e poi mi fa sapere che posso averli con la panna o con il pomodoro. Senza farmi scomporre dall'inspiegabile comparsa della panna nella categoria sughi (e i funghi? E il ragù?) scelgo il pomodoro.
Di secondo ordiniamo il roast beef con verdure (broccoli e patate al forno).
Dopo qualche minuto, mentre servono le tagliatelle a quelli del tavolo a fianco, il cameriere ci porta roast beef (in realtà è tipo arrosto, ben cotto) e verdure.
Io - Noi veramente avremmo prima i ravioli
Cameriere - Tra un po' arrivano
E se ne va.
Foto di skeeze
Vista l'aria che tira, decidiamo di prenderla con filosofia e ci mettiamo a mangiare il secondo, tentando di non macchiarci, cosa non semplice perché la carne nuota in un lago di olio quindi, quando tiri su una fetta, schizzi gocce ovunque.
Mentre ci serviamo del secondo, arriva il cameriere con il primo: un unico vassoio con dei cuoricioni di pasta ripieni e conditi con salsa di pomodoro. Decido di indagare:
Io: Questi sono i ravioli senza la mozzarella di bufala?
Cameriere: No, sono tutti uguali.
Io: Ma la mozzarella di bufala dov'è?
Cameriere: Nel ripieno.
Io: Allora io non posso mangiarli, non mangio la bufala.
Sguardo sconvolto del cameriere, come se gli fosse appena arrivata un'informazione sconvolgente.
Mi trattengo dal chiedere che fine abbiano fatto i pomodorini e mi butto sul roast beef.
Mentre mi servo di broccoli e patate, il cameriere porta il secondo anche a quelli dell'altro tavolo e scopro che tra le loro verdure ci sono anche i carciofi. A noi nessuno ha parlato di carciofi, si vede che noi non ce li meritiamo.
Sara, dopo aver provato i cuoricioni mi informa che la mozzarella di bufala non si sente, quindi provo timidamente ad assaggiarli e in effetti la bufala non si sente anzi, non c'è proprio traccia di mozzarella di bufala, sarà andata a fare due passi con i famosi pomodorini di prima.
Foto di Oberholster Venita
Chiediamo se possono portarci un altro po' di roast beef con verdure e dalla cucina arrivano una piccola porzione di patate e broccoli (i carciofi li portano solo nel privé) e una porzione monumentale di roast beef, paiono fette di brontosauro.
Nel frattempo il cameriere urta la nuca di Sara con il vassoio e, alla domanda se sono previsti dolce e frutta ci risponde che andrà a chiedere in cucina, poi torna e ci ignora.
Io a quel punto trattengo a stento le lacrime, scoppierei a ridere ma sul muro davanti a me c'è il ritratto di una signora che mi fissa con aria arcigna, probabilmente indignata di fronte a tutti questi sconosciuti che mangiano a scrocco nel suo salotto.
E oltretutto si lamentano!