giovedì 13 dicembre 2012

Il pitone di jeans e le calze contenitive

Recentemente mi sono resa conto di un cambiamento significativo nel mio modo di affrontare la lettura di una qualsiasi rivista di quelle cosiddette "femminili"; se prima le sfogliavo rilassata, tra un sorso di tè e una fetta di pane e nutella, oggi la situazione è decisamente cambiata.
Mi sento un po' come quei cercatori d'oro che passavano le giornate sulla riva del torrente setacciando il fondale alla ricerca dell'ambita pepita, anche se, innegabilmente, il mio compito è parecchio più facile: sono seduta al caldo e spesso l'oro mi cade in grembo, quasi un dono del cielo.
La pepita di oggi consiste in una pubblicità di jeans che promettono di "modellare e slanciare le forme dei glutei e delle gambe" grazie a "un'esclusiva tecnologia brevettata". C'è pure un disegnino a lato con un sacco di frecce colorate puntate verso l'alto, presumibilmente a indicare l'azione slanciante del magico brevetto. In questo caso però non è la pubblicità in sè a interessarmi (anche se la presenza del pitone di jeans già da sola varrebbe un post intero) quanto piuttosto il messaggio affidatole.
Partiamo con ordine: l'immagine in questione sostanzialmente ci comunica che indossando questi miracolosi e tecnologicissimi pantaloni ci troveremo ad avere i glutei attaccati alla nuca e l'equivalente delle gambe di Barbie.  Se osservate da vicino la foto noterete che i pantaloni hanno un'etichetta rosa proprio là di dietro, nonché una discretissima croce rosa in vita, giusto per non farsi notare.
Mi chiedo se quelli del marketing si siano resi conto del potenziale effetto boomerang della faccenda; sì perché, essendo i pantaloni riconoscibilissimi, appena vedi una tizia inzampata in quei robi, la prima cosa che pensi è che evidentemente l'indossatora (evito indossatrice per ovvi motivi) deve averne proprio bisogno. Sostanzialmente il pantalone Freddy mi diventa l'equivalente di un'enorme freccia al neon con sopra scritto Attenzione caduta glutei. O forse sono troppo catastrofista, chissà. Ai dati vendita l'ardua sentenza.
A questo punto allarghiamo il campo d'indagine e tentiamo di valutare la situazione nel suo complesso: abbiamo il reggiseno con l'imbottitura di silicone così se sei piatta diventi Pamela Anderson, il body che ti fa il vitino di vespa e appiattisce quella pancia che proprio non si guarda, le mutande imbottite se hai il sedere piatto e i pantaloni che tirano su i glutei se hai il perimetro in caduta libera.
Dimenticato niente? Ah, sì, il mantra che ci sgardella gli zebedei da anni: l'importante è accettarsi per come si è.  Auguri.



P.S. Comunque, tornando alla pubblicità, quei pantaloni sembrano dipinti sulla modella tanto sono stretti quindi, non so se realmente tirano su più di un argano come sostiene il fabbricante, però son sicura che alla circolazione non faranno un gran bene; vedo profilarsi all'orizzonte una possibile collaborazione tra Freddy e qualche nota azienda produttrice di calze contenitive.

P.P.S. In dialetto romagnolo, gardella = griglia.

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