mercoledì 29 maggio 2013

Si va là dove nessuno sano di mente andrebbe.

Bene, la vacanza  l'abbiamo fatta, cazzeggiare abbiamo cazzeggiato, adesso tocca tornare al lavoro.
Ovvio che al momento la voglia di lavorare è praticamente inesistente, quindi ho deciso di suddividere il resoconto delle ferie in tanti piccoli post, così il rientro sarà meno traumatico.
Cominciamo col tracciare un quadro generale della situazione: fedeli alla nostra tipologia di ferie, si va là dove nessuno sano di mente andrebbe, quest'anno abbiamo prenotato in quel di Ibiza; non che ci sia niente di strano nel voler andare a Ibiza, è solo che l'isola è rinomata principalmente per due cose: le sue spiagge e acque cristalline da una parte, e la musica elettronica e la disco-movida dall'altra. Ogni anno stramilioni di giovani turisti accorrono da tutto il mondo a rosolarsi al sole per poi passare la nottata in uno dei millemila locali dell'isola cullandosi nell'Unz Unz del momento.
Questa la situazione.
E poi ci sono io, che sospetto da tempo di essere fotofobica o semi-vampiro (quello col sole in faccia è un rapporto difficile) e, per quanto riguarda gli assembramenti di gente: folla oceanica a destra, Estrema di corsa a sinistra. Foam party? Anche no.

In realtà le cose erano decisamente compensate dal fatto che, essendo l'inizio di maggio, i turisti erano ancora pochi e molti locali aprivano proprio in quei giorni quindi almeno il rischio folla oceanica l'avevamo eliminato e in più, grazie a un andamento meteorologico assolutamente folle, pur essendoci il sole tirava vento e faceva freschino quindi, a parte qualche turista chiaramente eschimese, il mare stava di là e noi di qua a passeggiare, leggere e assaggiare tapas.

Come primo post vacanziero direi che siamo a posto, un'idea ve la siete fatta; mi limito ad aggiungere che, a parte il diluvio che ci ha accolto al nostro sbarco dall'aereo (ovviamente l'ombrello era rimasto a casa), la pioggia non si è più fatta vedere se non una sera a tradimento quando ancora ci toccavano quei due chilometrini per arrivare a casa.
Tutto sommato, nonostante le maledizioni lanciate quel giorno mentre si correva da sotto un balcone a un altro, direi che siamo stati fortunati.

P.S. Mi chiedevo come fosse la logistica quando vai a un foam party: torni in albergo pieno di schiuma tipo Yeti? Non si rischia di scivolare e rompersi l'osso del collo? Poi se devono caricarti sull'ambulanza è un casino, scivoli via come un'anguilla. Mi rileggo e il primo pensiero è: ma quanto sono vecchia?

P.P.S. Nei prossimi episodi altre succose rivelazioni: uomini Dalek, uomini senza un braccio e zombie che parlano spagnolo.






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