giovedì 6 giugno 2013

Ibiza a spizzichi e bocconi - parte 1

Riprendiamo il discorso vacanze da dove l'avevamo lasciato (per chi volesse leggere il primo vero post sull'argomento: Si va là dove nessuno sano di mente andrebbe): ci troviamo in quel di Ibiza all'inizio di maggio.

Ci tengo a precisare che in quelle tre settimane mi sono divertita assai, lo dico adesso perché, dopo quello che leggerete qui sotto, sarete portati a dubitarne ma mi appello all'ormai logoro i gusti sono gusti.


1) Il Viaggio - l'unica cosa degna di nota del viaggio in aereo è il fatto che siamo partiti in ritardo; sentendo la
voce che annunciava il ritardo, il sentimento più diffuso è stato il sollievo perché, almeno per questa volta, ci saremmo risparmiati di sentire l'immancabile trombetta della ryanair che suona allegramente scassandoti gli zebedei dopo ogni atterraggio, suppongo per festeggiare  il fatto di non esserci sfracellati tutti.

2) L'Alloggio - devo ammettere che abbiamo avuto un colpo fortuna di proporzioni cosmiche: quando siamo arrivati, l'appartamento che volevano assegnarci non era ancora stato pulito, quindi ce ne hanno dato uno di categoria superiore, con una vista meravigliosa sul mare al tramonto e, cosa più importante, con una cucina fornita di tutto e di più, dal bollitore al tostapane, dal microonde al forno tradizionale. E tra le posate c'erano pure dei coltelli che tagliavano, roba da svenire.
Tra i contro di questi posti c'è il fatto che hanno la malsana abitudine di volere fare le pulizie tutti i giorni, senza considerare minimamente che tu sei in ferie e vorresti dormire fino a tardi, quindi ti trovi nella posizione assurda di doverti scusare con la signora delle pulizie che non può pulire perché sono le dieci e tu sei ancora in pigiama intenta a fare colazione. Sembra di essere tornati alle superiori quando facevi tardi il sabato sera e la domenica mattina ti beccavi l'inevitabile ramanzina.
E poi viene anche da chiedersi: ma c'è proprio tutta sta necessità di pulire ogni giorno? Quanto pensano che potremo sporcare in 24 ore, cosa siamo Pig Pen?
3) I Dintorni - il nostro residence trovavasi fuori San Antoni, una zona che potremmo definire, con un eufemismo, brutta come un colpo.
L'area brulicava di turisti inglesi e nordeuropei, cosa che abbiamo intuito facilmente quando al bar, ordinando una caña (generalmente un bicchiere di birra grande come un nostro bicchiere di vino da osteria) ci hanno portato l'equivalente di una birra da 33 cl. 
Quando poi andavi a fare una passeggiata sul lungomare, ti imbattevi regolarmente nel nordico e incauto turista addormentatosi sotto il sole senza protezione, parevano tutti dei biscotti Ringo, però con la fragola al posto del cioccolato.

4) Trasporti - ci siamo avvalsi sempre del trasporto pubblico che ci ha portato ovunque senza grossi problemi, l'unica pecca era che non si riusciva a capire il sistema da seguire: in alcuni casi pagavi sul bus, in altri invece dovevi andare in biglietteria e, ovviamente, le prime volte l'abbiamo scoperto (insieme a tanti altri compagni di sventura) solo dopo aver passato mezz'ora in fila indiana in attesa del bus. Volavano talmente tante madonne che serviva un controllore di volo.
La cosa bella è che, non so se per merito degli isolani o di tutti quei turisti nordici, la fila era sempre rispettata, salvo da qualche baluba, ovviamente italiano che cercava di passare avanti. Una volta due facce di bronzo paurose hanno tentato di saltarsi almeno venti persone, noi inclusi; a quel punto mi sono girata verso Enrico e, fingendo di non aver capito che erano italiane, sono sbottata "Se ste due provano a passarmi davanti non ho nessun problema a dirgliene quattro". Le due tizie hanno saggiamente deciso di desistere.


Per il momento è tutto, mi congedo con un ultimo dettaglio: avendo il forno in appartamento non siamo riusciti a resistere alla tentazione di farci la pizza e devo dire che, pur privi di strumenti di misurazione e facendo quindi le dosi un po' alla boia, siamo riusciti a produrre una pizza che, non avrebbe vinto alcun concorso, ma faceva  comunque il suo dovere e la farcitura a base di fuet (salame catalano) e olive nere si faceva voler bene.

Il resto alla prossima puntata. ¡Hasta pronto!

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