Io a Brighton non ci vado più, ci sono stata due volte e ogni volta mi becco un nubifragio, l'universo mi sta mandando un messaggio forte e chiaro, meglio ascoltarlo, vorremmo evitare la tromba d'aria.
Stamattina quando siamo usciti per fare colazione era tutto un cielo blu con sole splendente ma, già alla partenza, si poteva notare qualche avvisaglia di Fine del Mondo Imminente; niente cavallette per fortuna ma nel pullman l'aria condizionata non voleva saperne di funzionare ed eravamo stipatissimi, insieme a una mandria di 45 studenti cinesi, dopo venti minuti si faceva la sauna. L'autista, interrogato sulla faccenda, ha ammesso di non avere mai guidato quel pullman e di non sapere come attivare l'aria. Siamo arrivati vivi ma bolliti, una tipa del gruppone cinese ha pure vomitato e quelli in fondo al pullman per uscire hanno dovuto saltare come gazzelle.
Dopo un breve giro dei monumenti tra gli sbadigli generali, abbiamo liberato l'orda in zona negozi e siamo scappati; di lì a poco ci saremmo pentiti di aver abbandonato il pullman-sauna, sprovvisti come eravamo di pinne e boccaglio.
Quando finalmente siamo tornati al college, sono arrivata in stanza con scarpe e piedi bagnati, oltretutto con questo bel clima secco se si bagna qualcosa resta bagnato in secula seculorum. La polmonite incombe.Dato che qui si mangia alle 18.30, mi sono cambiata in fretta e sono andata in mensa, sempre sotto la pioggia. Nel menù serale c'era lo spezzatino di vitello con riso, salutato dai più con gioia; grazie all'arrivo del citato gruppone di cinesi, i sadici della mensa fanno meno pasta scotta e più riso cotto giusto, in più quella sera per dolce c'era una crumble di mele mangiabile anche se, data l'ora, faceva molto pasto in ospedale con mela cotta di dessert. Son cose che un po' ti abbattono.
Concludo la cronaca della giornata con un esempio dell'inguaribile ottimismo della gioventù: la sera prima della partenza, di fronte a previsioni che davano per Brighton temperature tra i 18 e i 21 gradi, una delle boccia ha concluso imperturbabile: "io comunque il costume lo porto"
E l'ha portato.