Il primo fine settimana di luglio sono andata a Londra con la Rinaldi e la Piraccini che andavano a vedere il concerto per i 40 anni dei Cure.
Andando in aeroporto siamo state investite da un vero e proprio nubifragio ma ho mantenuto il sangue freddo e, tergicristallando furiosamente, ho condotto il team al parcheggio dell'aeroporto, dove abbiamo trovato a darci il benvenuto due macchine incendiate, tutto molto 1997 fuga da New York.
Quando si dice iniziare col botto.
Quando si dice iniziare col botto.
Il volo Ryanair poteva andare meglio ma poteva anche andare peggio: a) poteva andare meglio perché l’aereo è partito con un’ora e mezza di ritardo e io mi sono dovuta sorbire un infante che piangeva disperato, avendo dimenticato i tappi nel bagaglio imbarcato,
b) poteva andare peggio perché l'aereo non è precipitato.
Sorvolo sull'attesa al recupero bagagli per non infierire.
L’hotel Belvedere è il tipico hotel inglese e la nostra stanza è lassù dove osano le aquile ma almeno è spaziosa, pulita e ha il bagno in camera con una bella doccia grande e nuova; purtroppo anche la doccia nuova rispetta la tradizione britannica dei rubinetti separati per acqua calda e fredda, un po' come avere la macchina ma con le briglie invece del volante.
Vediamo adesso i fatti salienti della vacanza:
1) vado a pagare e scopro di avere i soldi scaduti, le banconote da 5 e 10 sterline sono state sostituite e la cassiera mi guarda come se stessi cercando di rifilarle i soldi Monopoli.
2) Questi giorni sono i giorni neri del trasporto, almeno per noi: prima l’aereo ritarda, poi c'è un ingorgo sulla linea rossa, la sera prendiamo un autobus che si rompe, saliamo su un altro ma dopo un po’ ci fanno scendere in fretta e furia, senza neanche spiegarci perché. Alla fine prendiamo la metro e speriamo in dio, c'è rimasto solo lui.
3) Vado a teatro a vedere The woman in black e nella fila davanti a me vedo due ragazzi americani che entrano con un bicchierone di popcorn che rasenta la tinozza. Mi aspetto che una delle maschere li attacchi con un Taser e li trascini fuori dalla sala; invece, da veri inglesi, fanno finta di niente e distruggono così una delle mie ultime certezze.
4) Le due fan dei Cure tornano in hotel provate dal caldo infernale ma vive e soddisfatte, mi addormento cullata dai racconti di epiche lotte per la conquista del posto all'ombra.
5) Al ritorno il volo atterra con DUE ore di ritardo; è l’una e mezza di notte e l'aeroporto è quasi deserto. Uscendo dall'aeroporto, i tizi di fianco a noi notano due Lamborghini in mostra e, dopo varie esclamazioni di meraviglia, SI FERMANO A GUARDARLE.
All'una e mezzo di notte.
All'una e mezzo di notte.
Noi usciamo e dal vetro li vediamo ancora là dentro, in rapita contemplazione.
Il mondo è davvero vario.
Il mondo è davvero vario.