mercoledì 10 giugno 2015

A volte cerchi una griglia e trovi una zucca

A bordo di un bolide condotto con mano sicura dalla Piraccini, stiamo andando a vedere i Good Fellas che suonano alla Festa della Birra di Villafranca di Forlì.
Nonostante ci sia già un sacco di gente, troviamo un posto vicinissimo, qualcuno probabilmente è appena uscito; facciamo appena in tempo a rallegrarci dell'inaspettato colpo di fortuna, quand'ecco che la bmw davanti a noi fa una retromarcia repentina e  s'infila a tradimento nel parcheggio.
Mentre la Piraccini prosegue digrignando i denti, io mi dico che bisogna sempre reagire in modo positivo e costruttivo alle ingiustizie della vita e propongo di rigargli la macchina. Purtroppo l'immediata scoperta di un altro parcheggio libero spazza via la mia proposta. Gli è andata bene a quel rubaposti a tradimento.
Dopo una rapida e gustosa cena (per loro, io digiuno causa pranzo pantagruelico che mi ha quasi ucciso) inizia il concerto e, come spesso accade (vedi Il mio regno per il figlio di un vetraio), la gente poco a poco si assiepa in piedi davanti al nostro tavolo, senza neppure porsi il problema delle persone sedute dietro, della serie siete pure seduti, cosa volete di più?
Tra le particolarità della serata vorrei segnalare un uomo con maglia rosa che se ne sta in piedi davanti a noi e dondola. Dondola senza sosta e sempre alla stessa velocità, indipendentemente dalla canzone che il gruppo sta suonando, viene il dubbio che stia cercando di ipnotizzare qualcuno.
Fa comunque piacere vedere che costui ha molti amici che nel corso della serata si avvicinano per fare due chiacchiere, sempre rigorosamente in piedi, peccato non ce ne sia uno basso, evidentemente i bassi si sono seduti e anche solo per questo, noi li apprezziamo. 
Stremati ci spostiamo un po' più in là ma la iella ci segue, un tizio s'infila tra i tavoli e si mette davanti a noi in piedi; è da solo in mezzo ai tavoli circondato da gente seduta ma lui no, lui sta in piedi da solo e si distingue. Viene da pensare che se l'obbiettivo è quello potrebbe distinguersi anche buttandosi da un palazzo ma evidentemente non gli è venuto in mente. Peccato.
Mentre tentiamo di seguire il concerto tra una testa e l'altra, Gasperoni ci fa notare una giovine in piedi e quello che qualcuno definirebbe il suo lato B, essendo però che ella non è un disco, noi preferiamo chiamarlo sedere. Il sedere in questione è inguainato in un paio di leggins (leggi calze grosse) e fatto benissimo, con tutte le sue cose al posto giusto; deve essersene accorto il vecchietto in camicia scozzese seduto dietro di lei, ha l'espressione rapita di chi dubitava che la vita gli avrebbe riservato ancora belle sorprese, speriamo ci sia un'ambulanza nei paraggi in caso l'emozione sia troppo per il suo cuoricino.
Siamo nel bel mezzo del concerto, intorno alle 23 e, come un fulmine a ciel sereno, annunciato dal tipico casino della ferraglia stagionata, ci compare davanti un simpatico camion che, dopo un paio di incerte manovre, si posiziona di fianco al palco. Scopriamo che l'autista è venuto a portare via l'enorme griglia rotante usata per la carne ed evidentemente non poteva aspettare la fine del concerto, quella mezzoretta che presumibilmente manca, chissà forse a mezzanotte la griglia si traforma in una zucca.
Intanto al bar/cucina quelli dell'organizzazione fanno un casino inimmaginabile tra brindisi e cori alcolici, una roba che neanche gli ultras del Cesena quella volta che andammo in serie A. C'è da rimpiangere che non ci siano quelli della squadra opposta a menarli.
A un certo punto escono dalla loro gabbia e vengono a rompere le balle di fianco al palco, il pensiero che le loro urla di ubriachi non siano apprezzate quanto la musica del gruppo non li sfiora. L'ho scritto "ubriachi" vero? Per domani gli auguriamo tutto il variegato repertorio di postumi da sbronza: diarrea, nausee, vomito e aggiungerei anche un'unghia incarnita, il tutto senza rancore alcuno, ovviamente.
Inspiegabilmente il Cenerentolo alla guida del camion, pur avendo caricato tutto da almeno un quarto d'ora, è ancora in mezzo alle balle; chissà, forse pensa che la sua voiture aggiunga un tocco di classe alla serata.
Siamo ormai rassegnati alla nostra situazione quindi si ascolta il concerto allungando il collo a destra e sinistra, a fine serata saremo tutti fenicotteri; e invece, come per magia, tutti quelli in piedi davanti a noi poco a poco si dileguano e finalmente laggiù si vede il palco!
In quel momento finisce la canzone che i Good Fellas stavano suonando, Lucky saluta tutti e annuncia l'ultimo pezzo.
Si vede che era destino.

Concludiamo con la vera chicca della serata: durante tutto il concerto la gente non ha mai applaudito, sono stati sempre seduti ad ascoltare, alcuni cantavano le canzoni ma poi quando il pezzo finiva mi diventavano statue di cera.
Io, la Piraccini e Gasperoni, applaudendo con vigore, siamo riusciti a ricordare a qualcuno l'esistenza degli applausi ma saranno stati massimo una quindicina, e gli atri? Tutti monchi? Artritici? Edward mani di Forbice?
Il mistero continua.






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