Nel nostro caso invece, pur avendolo saputo per tempo, temevamo di non riuscire a vederlo perché (perlomeno nei cinema vicini a casa nostra) i film d'animazione giapponesi vengono quasi sempre proiettati solo la domenica pomeriggio, per una qualche misteriosa ragione, come se qualcuno pensasse che trattandosi di un cartone animato, possa interessare solo dei bambini. Ah, dì, siam messi così.
Questa volta un provvidenziale diluvio ha fatto saltare il concerto di Rico previsto per la domenica pomeriggio (per l'uso dell'aggettivo provvidenziale mi beccherò sicuramente un'infamata) e quindi, dopo un fitto carteggio via cellulare, alle 15.45 abbiamo varcato la soglia del cinema dove ci aspettavano la Ste, la Clodia, Paul e l'Ale.
Andare al cinema la domenica pomeriggio è sempre un terno al lotto perché rischi di trovarti circondata da bambini che fanno un casino allucinante, da quello che mi scappa la cacca, all'altro che voglio il gelato e via di questo passo; in questo caso invece mi ha sorpreso la tranquillità della sala, a parte l'occasionale vocina che chiedeva spiegazioni su quanto stava accadendo, il pubblico è stato quasi sempre silenzioso.
C'erano quindi tutte le condizioni per poter godere appieno di un film che è a tutti gli effetti una piccola gemma, che consiglio a chiunque, ovunque, a qualunque età.
Oddio, forse non proprio tutte le condizioni; la traduzione in italiano dei dialoghi (o forse l'adattamento successivo, non so) lasciava veramente molto a desiderare; è veramente difficile abbandonarsi a un mondo così fantastico se fatichi a capire cosa dicono i personaggi.
Però c'è dell'altro: sentire una bambina (che si suppone sia cresciuta in mezzo agli yak) esprimersi come un libro stampato è una nota stonata e in qualche modo ti allontana dalla storia, per non parlare dei pirati (noti dotti) che, vedendo l'aeronave alzarsi in volo, urlano "Ascendono!"
O anche il cattivo che, prima di uccidere un suo complice, se ne esce con una roba tipo "Sono stanco di guardare la tua faccia di demenza".
Quello che ci ha lasciato perplessi è il fatto che io e Rico avevamo visto una precedente versione in dvd e nessuno dei due ricorda espressioni di questo tipo; ad esempio, per quanto riguarda la pietra protagonista del film, nella versione precedente si chiamava gravipietra mentre qui diventa l'aeropietra. Per carità, nessuna pietra dello scandalo, ma cosa volete che vi dica, a me piaceva più la prima.
Concludo in bellezza con "l'isola stante nel cielo" sempre a opera del cattivo.
L'impressione era che la traduzione in italiano l'avesse fatta qualcuno che la nostra lingua l'ha imparata solo sui libri (edizioni rigorosamente precedenti il conflitto del 15-18). La domanda è: ma prima di distribuire il film nelle sale, nessuno ha riascoltato la versione italiana? Perchè sarebbe bastato sentirla una volta, la perla del faccia di demenza.
Vorrei poter proseguire l'elenco delle assurdità ma purtroppo non ho avuto la prontezza di spirito di tirar fuori carta e penna, pur nell'oscurità della sala, quindi posso solo ricordare vagamente un ordunque o roba simile ma la memoria non mi assiste oltre.
Al di là di tutto, sono contenta di aver visto questo film sul grande schermo, è sempre un'emozione; e poi ti fa sorridere quando pensi che, nonostante demenze e acchiapparelli vari, il pubblico è rimasto inchiodato alla poltrona fino alla fine, inclusi i bambini. Altro che Pokemon.
P.S. Date un'occhiata al trailer.
Nessun commento:
Posta un commento