Vi avviso subito, siamo in zona colazione e oggi non è aria.
Questo è uno di quei periodi in cui la mattina quando ti alzi non sai mai se sarà un gran caldo oppure pioverà e bubbolerai dal freddo; oggi la va per il caldo e quindi, seppure a malincuore, scarto la tazza di tè caldo e mi butto su un bicchiere di tè freddo e una banana. Non chiedetemi come mi sia venuto in mente di comprare una banana per colazione, non ho scuse, è che stavo cercando qualcosa da alternare alle solite fette di pane tostato con nutella o con le noci e ho voluto provare. Va da sè che non lo rifarò, ci vorrà del tempo per dimenticare la sensazione di viscido che lascia il boccone di banana matura mentre lo butti giù, se non fosse che sa di banana penseresti di ingoiare una lumaca. E mi rendo conto che ci son disgrazie peggiori ma iniziare la giornata ingoiando lumache non è un gran tonico per l'umore.
Per distrarmi afferro un numero vecchio di Grazia (fine marzo); se avessi accesso ai numeri degli anni ottanta, potrei darmi un tono e dire che leggo riviste vintage, invece è solo roba vecchia ma comunque a colazione si dimostra una compagnia più che soddisfacente.
Il servizio che sto leggendo s'intitola I migliori amici e c'è una modella con vari cani in braccio, la cosa non mi scompone più di tanto, tiro dritto e giro la pagina; di là c'è la stessa modella con un costume assolutamente non sgambato che pare in stile vintage, al che mi scatta la curiosità e leggo distrattamente il trafiletto a lato: abito in cotone con stampa effetto denim. Alt, momento, ma la tipa non era in costume? Rileggo e subito sotto c'è la marca: for pets only. La descrizione si riferiva al vestito del cane. Al vestito del cane.
Riparto da capo e in effetti all'inizio del servizio, proprio sotto il titolo, c'era un sottotitolo che avevo ignorato: In città a tutte le ore, eleganza di coppia. Il servizio offre suggerimenti su come intonare il vestito del cane al proprio. Così si esce belli coordinati. Ah, dì, siam messi così.
E non è finita: sempre nella prima pagina la modella ha un cane in braccio e l'altro in una borsa e nel trafiletto leggo: Per Lilli, come collare, collana bijou (Miu Miu), per Cate orecchini (Prada). Han messo gli orecchini al cane? Guardo la foto e porca miseria sto povero cane ha un orecchino! Ma la protezione animali le sa queste cose?
Nella pagina successiva la modella indossa un completo con giacca da smoking e il povero cagnolino a lato è stato infilato in un mini-smoking di Armani. Armani fa smoking per cani. Potrebbe essere uno slogan per magliette, invece è vero.
Ora, basta dare un'occhiata alle facce dei poveri animali nelle foto per capire quale sia il vero problema; lasciamo stare le case di moda che disegnano sta roba per cani, che se la fanno vuol dire che a questo mondo c'è qualcuno che invece di investire in un buon T.S.O, butta dalla finestra somme assurde per abiti da sera con il buco per la coda. Il problema è un'altro: ma ci pensate a queste povere creature quando escono di casa? Perché io non ho dubbi, appena mettono il muso fuori, conciati così, diventano lo zimbello di tutti i cani che incontrano. Diciamocelo, mettersi gli orecchini strassosissimi sarà anche molto in voga tra i bipedi (per ragioni che adesso non stiamo a indagare) ma dubito fortemente che tra i quadrupedi vada per la maggiore. O magari mi sbaglio, forse mentre mi cullo nella mia beata ignoranza e là fuori ci sono branchi di cani pronti ad azzannarsi per una cavigliera di Bulgari.
In effetti, l'abbigliamento animale potrebbe anche rivelarsi la nuova tendenza per il futuro, il colpo di genio da trasformare in business, soprattutto in questo momento di crisi economica.
Non volendo lasciare niente di intentato, a chi potesse interessare, ecco il mio suggerimento: fate visita alla vecchia nonna, quella che non butta via niente e, appena si distrae, salite in soffitta e recuperate la vecchia Maglieria Magica di Barbie.
Qualche gomitolo, una bella spolverata e siete pronti a lanciare la vostra linea di abbigliamento per boa e pitoni.
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