lunedì 4 giugno 2012

Non di solo pane vive l'uomo. D'accordo, però...

Qualche giorno fa sono andata a fare la spesa in un supermercato diverso dal solito; tutto è cominciato perché volevo testare il nuovo e tecnologicissimo distributore di benzina (ubicato proprio a fianco del supermercato) la cui apertura, a lungo osteggiata dalla concorrenza, aveva suscitato un certo clamore in città, anche e soprattutto visti i prezzi del carburante, decisamente convenienti.
Dai racconti che avevo sentito mi aspettavo file chilometriche e attese interminabili e invece, nonostante ci fossero una decina di macchine in attesa, grazie alle otto pompe disponibili la cosa si è risolta in tempi piuttosto brevi.
A quel punto, visto che ormai mi trovavo lì, ho deciso di fare un po' di spesa e ne ho approfittato per andare al banco informazioni a richiedere la speciale tessera del supermercato che garantisce un ulteriore sconto sul prezzo della benzina; sfortunatamente, quando ho presentato l'IBAN al dipendente preposto, mi sono vista scacciare come una lebbrosa dalla frase "mi dispiace ma la tessera non si può fare con i conti online" che è un po' come dire "vendiamo solo in contanti perché delle carte di credito non c'è da fidarsi". Benvenuti nel 2012.

Il dipendente in questione, probabilmente notando la mia espressione incredula (non dissimulo benissimo, devo ammetterlo) ha insistito per consegnarmi una copia del regolamento, copia che allego perché altrimenti uno non ci crede che stampino ancora della roba così. Soffermatevi per un attimo sull'elegante carattere lillipuziano in un sobrio e leggibilissimo color grigio chiaro, l'ideale per invogliare il cliente riluttante (si sa che quando c'è da leggere un regolamento l'entusiasmo non è proprio alle stelle).
Immagino gli anatemi che avrà sfoderato l'anzianotto medio (notoriamente presbite) di fronte a questo gioiellino.

Perdendo probabilmente qualche diottria e lanciando anch'io parecchie maledizioni, ho scorso i vari paragrafi, scoprendo così che la carta può essere legata solo al  conto corrente di una banca con cui abbiano previamente stipulato un accordo. Nessun ostracismo contro la tecnologia quindi, solo un'incomprensibile limitazione del parco clienti, ma quelli son problemi loro e del loro illuminato management.

Visto il nolle prosequi contrattuale, ci ho messo una pietra sopra e mi sono concentrata sulla spesa. Il primo prodotto a colonizzare il carrello è stato una pianta di basilico, uno degli acquisti più a lungo meditati degli ultimi mesi (mica puoi prendere la prima pianta che capita, altrimenti addio pesto!). Mentre stavo passando davanti al reparto pane ho notato un cartello piuttosto vistoso; mi sono avvicinata per vedere meglio e ho letto la seguente comunicazione:



La cesta al centro dello scandalo era pressoché vuota, salvo un filone solitario. Ma cosa avrà di tanto speciale sto pane che fan le corse per comprarlo? La risposta saltava agli occhi dando una rapida occhiata agli altri tipi di pane in vendita. Non c'era niente che costasse meno di 2,80 euro al chilo. Quasi il triplo! E ti credo che la gente fa le corse! Il pane è una di quelle cose per cui al prezzo uno proprio non ci guarda, si dà per scontato che, essendo un bene di prima necessità, il prezzo sia calmierato. E invece, a guardare bene, c'era solo un tipo di pane da 1 euro (e neanche in gran quantità, a giudicare dalla cesta vuota e dal cartello), tutto il resto costava da tre fino anche a sei volte tanto. Ricordo che parliamo di un supermercato, non di una panetteria. Ho trovato un pane (di quelli ai tremila cereali più uno) a 6,20 euro al chilo e mi è venuto un dubbio: sono andata al banco della carne e ho dato un'occhiata ai prezzi: lasciando ovviamente perdere i tipi e tagli più pregiati, c'era il petto di pollo (in offerta) a 4,90 euro al chilo.
No dico, stiamo scherzando? C'è del pane che costa più della carne? Cos'è un'universo parallelo? Una candid camera? Uno dei segni dell'Apocalisse?
Sono francamente senza parole, non per il prezzo in sè ma per la crescente sensazione che qualcuno mi stia prendendo in giro. Qua non puoi distrarti un attimo che qualcuno tenta di svuotarti il portafogli! E non puoi neanche chiamare i carabinieri!
Il pensiero è tornato prepotentemente a quella macchina per fare il pane che volevamo regalarci un paio di natali fa ma che poi abbiamo sostituito con qualche dvd. Che sia il caso di riconsiderare?

P.S. Mentre facevo un giro per la Rete alla ricerca di un tutorial su come fare il pane in casa (che non si dica che non siamo un blog di servizio pubblico), mi sono imbattuta in nel video che vedete qui sotto; l'autore è vikyblu e il sito che lo ospita si chiama BRACCINO CORTO.




P.P.S. Il tocco del barattolo per sciogliere il lievito è notevole, fa molto Tom Cruise in Cocktail.


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