Tu tenti di fargli capire che il sonno è indispensabile alla sua sopravvivenza ma senza successo, il teenager di dormire non ne vuole sapere, deve fare sempre più tardi ogni sera, altrimenti la sua vita non vale la pena di essere vissuta.
Ovvio che dopo tre giorni il gruppo ricorda parecchio il cast de "l'alba dei morti viventi": teste ciondoloni, andamento da ottuagenario con deambulatore e sguardo totalmente disabitato. E poi questi principi della notte vengono a lamentarsi con NOI perché li facciamo correre troppo!
Sempre in quest'ottica il nostro adolescente brama l'alcol come simbolo di raggiunta maturità e si trasforma presto in un cane da tartufo: annusa l'aria alla disperata ricerca di molecole alcoliche e, quando finalmente le individua, punta come il migliore segugio.
Il dramma della situazione è perfettamente riassunto nello sguardo pietrificato dell'autista che deve portarci a casa e teme che qualcuno gli vomiti sul bus, mette in moto il mezzo e da quel momento il muro del suono gli fa un baffo.
Altro fenomeno inspiegabile, l'adolescente in gruppo spegne il 95% dei neuroni e usa i pochi che gli restano per eseguire unicamente le attività che lui considera fondamentali: respirare e lamentarsi.
Qualsiasi attività più complessa, come ad esempio l'attraversamento pedonale, è seriamente compromessa, potete facilmente immaginare il delirio in cui precipiti quando devi muoverti per Londra con questo gregge di temporaneamente decerebrati. Vai avanti e speri in Dio.