A volte basta poco per accendere un sorriso.
Stamattina sono andata dalla mia verduraia di fiducia per un necessario rifornimento di roba verde e, dopo aver dato un'occhiata al'angolo delle offerte, cosa che mi ha fruttato un broccolo e alcuni pomodori, ho iniziato a percorrere il solito percorso verduroso: un cavolo verza qui, tre banane là, il carrello si riempiva senza grossi sforzi mentre andavo avvicinandomi alla cassa.
In quel momento in tutto il negozio l'unico altro cliente era un uomo di mezza età che commentava ad alta voce con la titolare tutto quello che sceglieva, nell'errata convinzione che le sue scelte alimentari potessero essere d'interesse per qualcun'altro.
Girato l'ultimo angolo del percorso, dopo aver deciso malincuore di lasciare lì la zucca (in questi giorni di tempo per la zucca proprio non ce n'è) mi sono diretta alla cassa, peccato che la suddetta fosse inagibile, letteralmente sommersa com'era da sacchetti di plastica pieni di verdura.
Mi sono guardata intorno cercando di capire l'origine del mucchio di vegetali e alla fine ho concluso che dovevano essere frutto dell'alacre attività di approvvigionamento del signor Bonaventura laggiù
in fondo; il gentiluomo probabilmente aborriva quelle cose plebee che noi del volgo chiamiamo carrelli ed aveva quindi deciso di appoggiare i suoi regali acquisti direttamente sulla cassa, "non è forse lì per quello?" - avrà pensato. A noi del popolo restavano i croissant.
Dopo avergli mandato quelle due-tremila maledizioni (niente di letale: un foruncolo nella piega di un orecchio, strapparsi il cavallo dei pantaloni mentre chiacchiera con il capo, piccole cose insomma), mi sono fatta largo e le mie verdure hanno finalmente raggiunto il nastro della cassa.
Una volta concluso l'acquisto, mentre mi avviavo verso l'uscita, dopo un rapido saluto alla signora, ho sentito Sua Maestà pronunciare queste celestiali parole:"Temo di essermi dimenticato il portafogli"
A volte basta poco per accendere un sorriso/sogghigno.
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