Qualche giorno fa mio babbo, sant'uomo, mi ha portato un nuovo pacco di riviste usate; sono quelle che mia mamma ha già letto e che mi passa prima di buttarle (rigorosamente raccolta differenziata).
Le riviste in questione fanno parte di una strategia elaborata negli anni per cui a colazione leggo qualcosa che mi faccia fare due risate, in modo da riconciliarmi col mondo che di solito, appena sveglia, odio con tutte le mie forze.
Ieri mattina prima di colazione ho scelto una rivista dal pacco appena arrivato; il processo di selezione del numero non è stato semplice e per un ottimo motivo: essendosi appena concluso, per la gioia di tutti, l'incubo delle festività natalizie, volevo evitare i numeri caldi, quelli da fine novembre al 25 dicembre, notoriamente impestati di articoli pallosissimi su cosa regalare al fontaniere, alla nonna del portinaio, o al secondo cugino della cognata del migliore amico di turno.
Trovando un numero datato 26 dicembre mi sono sentita in una botte di ferro, i giochi ormai erano fatti quindi il peggio che potevo aspettarmi era un servizio sul sushi alla romagnola per il cenone di San Silvestro o su come apparecchiare la tavola perfetta definitiva, niente di più.
Apro il giornale e, dopo le inevitali trecentomila pagine di pubblicità, arrivo a un articolo che s'intitola "Il Natale è nell'ARIA"; trattasi di pezzo su candele profumate spray e diffusori per ambiente. Un po' mi sconvolge che a qualcuno venga in mente di dedicare all'agomeno una pagina intera però, in effetti, dopo aver analizzato tutto il regalabile per quattro o cinque numeri, non è che rimangano molte opzioni, fai con quello che hai.
Parto con la lettura, sia pur pesantemente ostacolata dai miei pregiudizi sul tema, trovandomi quasi subito faccia a faccia con l'inimmaginabile: il primo prodotto illustrato è una sfera di legno rossa con dentro bastoncini d'incenso, carino - penso, poi vedo il prezzo: 75 euri. Rileggo, è sempre 75 euri, strabuzzo gli occhi e per un attimo vacillo, poi però mi dico che è solo una buca sulla strada, stringo i denti e vado avanti, finendo dritta dritta tra le braccia di un profumo in confezione vintage provvista di pompettaspruzzatrice. Vabbè, il vintage è sempre di stramoda quindi non è una gran sorpresa, forse la confezione è un po' austera ma per il resto... Solo dopo un po', leggendo bene la didascalia, mi accorgo che sto mix di vaniglia arancia e ambra, che a sentir la giornalista sa di festa, non è come avevo pensato un profumo per donna bensì un profumo per la casa, in vendita alla modica cifra di 96 euri. Per un attimo me la vedo davanti, sta donna che passa da una stanza all'altra premendo la pompetta del profumo in qua e in là. Me l'immagino così, con i tacchi alti e la messa in piega perfetta, che vaporizza euri in giro per la magione accompagnata dal ticchettio (tacchettio?) delle immancabili décolleté.
Continuando coraggiosamente la lettura, mi trovo catapultata in quello che mi pare un universo parallelo; noto che parecchie candele sono in edizione limitata, adesso va molto sta roba di far le cose in edizione limitata. A me per esempio mi hanno fatto in edizione limitata, però non profumo di gelsomino nano del Borneo.
A quel punto mi rendo conto che l'articolo ha dato tutto quello che aveva, faccio un respiro e proseguo. Un po' più in là c'è un pezzo su panettoni e pandori che pare innocuo quindi pagaio un po' per la pagina e alla fine m'incaglio sul panettone al cioccolato piemontese con arance rosse di Sicilia, ovviamente in edizione limitata, che te lo tirano nella schiena per soli 108 euri, sì 108 euri, un pantettone, 108 euri. Ripeto: 108 euri.
Non credo ci sia altro da dire.
108 euri.
P.S. Per chi gioca al lotto i numeri di questo articolo sono: 25,26,75,96,86,62,108. Le ruote, vedete un po' voi.
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