mercoledì 9 aprile 2014

In radio con Estrema Riluttanza: si va in scena!

Riprendiamo da dove avevamo interrotto (per la prima parte dell'avventura vedi In radio con Estrema Riluttanza: l'avvcinamento).
Sono seduta su una panca dietro le quinte del teatro di Zola Predosa, ho sulle ginocchia una borsa bagnaticcia e sul tavolino di fronte a me è ammucchiato il contenuto della suddetta bagnaticcia.
Mentre me ne sto lì a contemplare i resti della mia personale Atlantide, ecco arrivare Riccardo Lolli (anche lui tra i musici che suoneranno a breve) il quale mi consegna una grossa busta gialla con una frase che da sola basta a restituirmi il sorriso: "Ti ho portato la maglietta"
La maglietta in questione è un gadget collegato al CD appena pubblicato dal maestro Lolli ed era attesa da tempo, quindi trovarmela tra le braccia inaspettatamente dà un grosso contributo al ri-sollevamento del mio morale; non potendola infilare in borsa per ovvi e umidi motivi, la appoggio sul tavolino vicino al resto dei miei resti e mi avvicino al palco per godermi le prove di Scilla e Cariddi che questa sera prevedono la presenza di un coro composto dai due figli di Lolli, Giulio e Francesco, e dalla figlia del chitarrista Marco Bovi, Giulia.
Mentre i bambini provano le maschere che indosseranno sul palco, mi arriva la chiamata di Pasquini che mi sta aspettando fuori, quindi raccolgo alla meglio le mie cose e mi congedo, purtroppo senza sentire neppure l'inizio del concerto.
Pasquini è d'accordo con Fedra (Fedra Boscaro co-conduttrice del programma) che ci vedremo verso le 22  per andare insieme in radio quindi per ingannare l'attesa ci infiliamo in un bar; sto per ordinare la solita
cocacola (e solo perché non sta bene andare in un bar e chiedere l'acqua minerale) ma Pasquini mi accusa di farlo sentire un alcolista quindi ripiego su uno Spritz e ammetto che, dopo la giornata che ho avuto, anche il debolissimo alcol del beverone arancione fa un piacevole effetto.
Nel bel mezzo di tutto questo, una minuscola parte del mio cervello si sta facendo un suo contorto viaggio mentale: mi faranno delle domande? E se m'impappino? Speriamo di no, sai che figura... E se premo un tasto e faccio un casino? Meglio tenere le mani sotto il tavolo. E se invece alla fine non mi chiedono niente? Speriamo almeno di essere vestita in tinta con la tappezzeria...
Mentre usciamo dal bar per andare all'appuntamento con Fedra mi rendo conto di aver lasciato la maglietta di Lolli in teatro, porcaccia paletta! Vabbè, manderò un sms a Farnedi chiedendogli di prenderla su...
Arriviamo in radio e nel giro di qualche minuto le conduttrici del programma in onda si congedano, escono dalla sala e tocca a noi.
Mi siedo davanti al pc, mi metto le cuffie e mi verrebbe naturale iniziare a tradurre Good evening ladies and gentlemen... ma ho ancora qualche neurone funzionante quindi riesco a trattenermi; mi guardo intorno e per fortuna non ci sono tasti pericolosi che possa schiacciare per cui mi rilasso e ascolto Fedra e Stefano che introducono la puntata, cercando di entrare nel ritmo di Coxo che è sempre piuttosto imprevedibile.
Il programma avrebbe come argomento centrale l'arte contemporanea e i suoi protagonisti ma, in realtà, in quei sessanta minuti vengono chiamati in causa i temi più disparati e la trasmissione si sviluppa lungo mille direttrici diverse, se ti distrai è finita.
Mentre li ascolto chiacchierare di tecnologia intravedo la possibilità di fare il mio primo commento e mi
lancio: si parla di cellulari e io butto là: "sul mio Messenger non va, è vecchio come le Piramidi", come potevo immaginare che in ascolto ci sarebbe stata anche mia sorella (che quel cellulare me l'ha regalato per sostituire il carrettone che usavo prima)? Cominciamo bene!
La prima canzone che mandano in onda è Borderline di Madonna e, a giudicare dai commenti di Fedra, deve essere una di quelle canzoni che hanno lasciato il segno; io ovviamente non l'ho mai sentita prima ma, a mia discolpa, in quegli anni giocavo ancora con le Barbie.
Riesaminando la mia performance direi che si sono avverate solo metà delle mie funeste predizioni: mi hanno fatto qualche domanda diretta, mi sono impappinata, però perlomeno non ho rotto niente né fatto scena muta, anzi alla fine cominciavo proprio a prenderci gusto.
Non sono mancati ovviamente i momenti difficili, primo fra tutti quello della richiesta arrivata da un fedele ascoltatore del programma che voleva sentire "Alzati la gonna" suonata dalla Steve Rogers Band; Pasquini si è tuffato in youtube emergendone con un video di quelli che ti fanno capire chiaramente perché gli anni 80 è meglio che rimangano dove sono...
A fine trasmissione salutati tutti, io e Pasquini siamo tornati sui nostri passi e abbiamo raggiunto i musici che cenavano in pizzeria; purtroppo parlando con Farnedi ho scoperto che della mia maglietta s'era persa ogni traccia ma ormai non avevo più la forza di reagire, mi sono accasciata su una sedia e ho ordinato una pizza napoletana.
Vi darà un'idea del mio stato di esaurimento psicofisico se vi dico che solo dopo aver spazzolato via la pizza mi sono resa conto di non essermi lavata le mani prima di mangiare, quelle stesse mani con cui avevo ripetutamente accarezzato la cana mascotte della radio (vedi foto). Speriamo solo di avere degli anticorpi buoni.

Bene, con questo concludiamo la trasmissione di oggi, ringraziamo gli ospiti, lo sponsor e vi diamo appuntamento alla prossima puntata, questo sì, con Estrema Riluttanza.


P.S. Questo articolo è stato scritto per la mia rubrica L'angolo dell'Estrema Riluttanza su Stonehand Express

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