mercoledì 1 febbraio 2012

Torrone duro, rimmel che cola e amaro Romanetti: venerdì mattina a Vacaputanga


Non so come ma mi trovo seduta a un tavolo con un microfono appiccicato alla maglia in attesa dell’inizio di Vacaputanga, programma comicoeperchénodemenziale in onda su Punto Radio di Bologna il lunedì e il venerdì dalle 11.30 alle 13.
Tutto è iniziato con una telefonata: il Mago Toni Cioli Puviani ha invitato Rico a partecipare alla trasmissione di venerdì 26 che avrebbe condotto insieme a Bob Messini, in sostituzione del conduttore abituale Marco Dondarini e, prima di riattaccare, ha aggiunto “se vuol venire anche l’Estrema…”
E quindi eccomi seduta a un tavolino laterale che mi guardo intorno un po’ spaesata ma curiosa, mentre quelli che sanno cosa stanno facendo ultimano i preparativi. Nella mia testa avevo pensato di osservare la trasmissione e magari dopo scriverci sopra un pezzo, poi però gli eventi mi hanno portato in tutt’altra direzione.

Mentre si andava là in macchina, tra una chiacchiera e l’altra, Rico mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto cantare insieme a lui Salsa di lumache. Prima reazione: non no, magari un’altra volta. Poi però, una volta in loco, ho saputo che non c’erano webcam e mi sono detta perché no?, salvo poi trovarmi seduta davanti a non-una-ma-tre-telecamere; mi hanno assicurato che erano spente però è stato comunque un po’ come stare davanti al plotone d’esecuzione.
Passiamo adesso all’evento in sé. L’inizio della trasmissione è stato musicale; Farnedi suonava l’ukulele e noialtri tre cantavamo le lumache a squarciagola, poi siamo entrati nel vivo e di lì in avanti c’è stato veramente di tutto; ovviamente il pubblico, che poteva chiamare in studio oppure mandare sms, non si è fatto pregare, in particolare gli ascoltatori veterani hanno prodotto una vagonata di sms al vetriolo e anche qualche allegra telefonata come quella del buon Venanzio che, sentito che Farnedi per arrivare aveva viaggiato in autostrada e tangenziale, si è rammaricato per la cessazione dei blocchi stradali da parte dei camionisti. Dopo le prime domande di rito, hanno chiesto al musico di cantare un pezzo e, mentre questi ancora suonava, sono fioccati allegri messaggi del tipo: l’ospite poteva ben rimanere a Cesena! o hai ragione Bob, una canzone intimista. Intimagli di fermarsi!
Successivamente Farnedi si è lasciato scappare che il giorno dopo sarebbe andato a Macerata per partecipare alle audizioni di Musicultura 2012, concorso per la canzone d’autore, al che Bob Messini ha preso il telefono e contattato l’amministrazione dello sferisterio di Macerata, l’ufficio cultura e chiunque altro riuscisse a trovare, fingendosi interessato alla serata e lasciando cadere il nome di Farnedi quelle dieci-venti volte, alla faccia della pubblicità occulta. Ovviamente non poteva mancare la telefonata d’incoraggiamento: Cioè, domani sera a Macerata della gente andrebbe anche a sentirlo?
Nel frattempo era stato lanciato il dilemma economico del Mago: a dieci anni dall’ingresso nell’euro, restiamo nell’euro o torniamo alla lira? Dilemma che ha colto decisamente impreparati alcuni poveri cittadini contattati telefonicamente, che avranno pensato che la Guardia di Finanza ormai le pensa tutte pur di estorcerti dichiarazioni e si sono quindi dimostrati piuttosto reticenti a prendere posizione. Immancabile l’sms: che siano euro o lire, basta che siano molti.

C’è stato anche un momento serio, dedicato all’arte, alla forma poetica che strappa un sorriso in questi tempi difficili e bui; a riuscire nell’impresa è stato tale Vittorio con l’ormai celeberrima fresca battuta sul torrone, che riporto fedelmente a seguire:

Conversazione tra uomo e donna.
Uomo: mangiamo il torrone?
Donna: ma è duro!
Uomo: sì, ma prima mangiamo il torrone.

Vittorio è stato molto onesto, ammettendo l’altrui paternità dell’opera e producendosi in altri momenti di alto livello, il pubblico però ha continuato a chiedere a gran voce la prima performance, costringendo Bob Messini a telefonare più volte all’artista chiedendo encore! Si è riso parecchio, se fossi stata truccata mi sarebbe colato il rimmel.

Mentre nell’angolo meteo l’esperto terrorizzava le folle annunciando l’arrivo imminente del burian, vento russo che ti gela le ossa, io ricevevo un SOS via sms dalla Clodia che voleva intervenire in trasmissione ma non aveva il numero. Ho prontamente provveduto e dopo qualche minuto è arrivato in trasmissione un messaggio in cui si affermava che Farnedi limonava duro al Pit-a-Pat, locale storico del cesenate negli anni Ottanta.

Tra una facezia e l'altra c'è stato anche spazio per i giovani; Bob Messini ha contattato telefonicamente tale Jean, che ha dipinto come un bel ragazzo ventiduenne, sottoponendogli il dilemma del mago e interrogandolo sul suo weekend e sulle orge del venerdì, spiegandoci che è costume per questi baldi giovani fare un po’ di baldoria il fine settimana. A dir la verità, sentendo quella voce fievole, l’unica cosa che ti veniva in mente di fargli a quel figliolo era un uovo sbattuto con lo zucchero.

Abbiamo anche ricevuto una visita a sorpresa in studio: mentre Bob Messini chiamava di nuovo mezza Macerata alla ricerca di biglietti per un’improbabile serata il 28 gennaio allo sferisterio (nota arena all’aperto), la porta si è aperta e dietro c’era Jack Romanetti con in mano un cappellino di Punto Radio e una bottiglia dell’ormai famosissimo Amaro Romanetti. Purtroppo, causa sciopero dei mezzi pubblici, Romanetti è dovuto scappar via a recuperare figli, a noi però sono rimasti cappellino e bottiglia (micapoco).

Farnedi ha cantato un'altra canzone seguita dall’immancabile sms di apprezzamento: nel magazzino di Farnedi c’è carbonella sufficiente per gli spartiti rimasti?

E in tutto ciò io dov’ero? Seduta nel mio cantuccio con il terrore di prendere per sbaglio in una delle venti levette che c’erano davanti a me, seguivo sullo schermo gli sms degli ascoltatori e venivo ogni tanto interpellata dai conduttori che chiedevano la mia opinione su barzellette, orge e altri fenomeni di costume; riascoltando il podcast mi è sembrato di sentire un velato accento bolognese in alcune mie risposte e la cosa mi ha un po’ spiazzato. L’infingardo Bob Messini a un certo punto ci ha ingannato dicendoci che eravamo fuori onda; io mi sono lasciata andare per un attimo e ho pronunciato ben due frasi, salvo poi ritrovarmele sul podcast. Fortuna che il commento sulle orge e l’uovo sbattuto me l’ero tenuto per me…

Dopo l’ultimo glorioso contributo dell’esimio Vittorio e del suo torrone, mi è venuto in mente che Farnedi sapeva una di quelle barzellette di una volta che gli raccontava sua nonna, la famosa storia del cane Pez; l’ho subito comunicato ai conduttori mentre l’Enrico mi lanciava mentalmente una serie di maledizioni da far invidia a Lugaresi, il benzinaio di Cesenatico. Probabilmente mi cadranno i capelli a breve ma per l’arte questo e altro.

L’esperienza è stata insolita, esilarante, ansiogena, istruttiva e mi ha dato molto, non ultimo una bottiglia di ottimo Amaro Romanetti, da sorseggiare oggi guardando la neve che cade.

Vacaputanga: lunedì e venerdì ore 11.30-13 su Punto Radio Bologna.





P.S. La trasmissione è stata ulteriormente impreziosita da un cameo di Riccardo Lolli (qui sotto in una sua performance) che ha chiamato per fare un saluto, strappando una standing ovation a tutto lo studio.

3 commenti:

  1. letta così sembra una trasmissione seria e persino noiosa . :-) AdC

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  2. Sempre viva Lolli e sempre viva il torrone!

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  3. C'è da dire anche che Estrema Riluttanza non sembra così riluttante quando c'è da imbroccare in radio!!!

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