venerdì 19 dicembre 2014

Nuove mirabolanti tendenze e vecchie immutabili tradizioni

Mi convinco ogni giorno di più che a me mancano quei cromosomi che ti permettono di capire le foto di moda, ogni volta che sfoglio una rivista mi capita almeno un'immagine a cui non riesco a trovare un senso, per quanto mi sforzi.
La pagina qui a fianco ha come titolo watch the trends e, in effetti, la signorina in questione pare presissima dal suo compito di osservatrice delle nuove tendenze, anche se queste nuove tendenze, che a voler fare i moderni del ventunesimo secolo potremmo anche definire nuovi trend, non devono essere poi tutto sto gran che, almeno a giudicare dall'espressione della nostra protagonista, che per comodità d'ora in avanti chiameremo la Gigina.
Dunque, la Gigina ha un'espressione in cui si mescolano incredulità e disapprovazione, uno sguardo che io avrei se vedessi uno chef che esce dal bagno e torna in cucina senza essersi lavato le mani, quindi forse non è proprio l'immagine che ti fa guardare con speranza e curiosità in direzione di ste benedette nuove tendenze, dico io.
Tornando alla mise della nostra Gigina, resta da capire se il suo makeup alla Spazio 1999 sia voluto o più semplicemente frutto di una distrazione (es. è suonato il cellulare mentre si dava l'ombretto e lei si è girata di corsa per andare a rispondere).
Questa volta decido di andare a fondo, voglio delle risposte.
Esaminando minuziosamente la pagina apprendo che questo è "l'inverno couture glam visto da Richard Burbridge";
una rapida ricerca per immagini mi rivela quale sia la vera foto e tutto d'un tratto il suo significato mi appare chiaro, cristalino.
Quelle scarpe col tacco altissimo e le protesi dietro la caviglia legate alla buona con lo spago, quella cuffia da piscina in testa possono avere una sola spiegazione: la nostra Gigina deve essersi appena laureata all'università Ca Foscari di Venezia e, come ogni nuovo laureato, va in giro per la città con gli amici e viene sottoposta a prove di ogni genere. Nel nostro caso il fotografo è riuscito a cogliere l'esatto momento in cui la dottoressa scopre la sua ultima prova: dovrà lanciarsi in una corsa a perdifiato, superando almeno un paio di ponti gremiti di giapponesi in gita, onde arrivare sul molo prima che l'ultimo vaporetto salpi.

Quello della laurea non è sport per principianti, quello della fotografia di moda nemmeno.

lunedì 8 dicembre 2014

Surfando come una californiana con le mèches

Per fortuna ormai abbiamo messo ufficialmente un piede nel futuro e siamo circondati da invenzioni
tecnologiche rivoluzionarie che ci aiutano a essere più efficienti, ottimizzare le risorse, trovare nuove e grandi opportunità sul lavoro!
Essendo io una che vuole sempre essere la prima a testare le novità, che non si accontenta della seconda fila e accetta baldanzosa la sfida del cambiamento, pronta ad imboccare nuove strade...alla fine ho ceduto e mi sono iscritta a Linkedin, questo straordinario ricettacolo di opportunità lavorative.
Ovviamente, dato il mio approccio paleolitico, ci ho messo un po' per rendermi conto di come andavano le cose ma adesso mi sono calata appieno nel mondo linkedinoso e ci surfo come una californiana con le meches.
Oggi ricevo una mail con le nuove opportunità di lavoro che Linkedin ha accuratamente selezionato per la sottoscritta e, onde battere sul tempo lo stramilione di altri utenti con un profilo simile al mio, mi sono immediatamente collegata per conoscere le mie nuove e straordinarie opportunità lavorative che, in un impeto di generosità, desidero condividere con voi:

a) Collaboratore società di mediazione creditizia
b) Responsabile ingegneria di manutenzione
c) Responsabile di produzione e acquisti
d) Responsabile di produzione per una cartiera
e) Responsabile di stabilimento in Romania
f) Direttore di produzione per agenzia di lavoro interinale
g) Agente di commercio/Area Manager nel settore trattamento acque

Ora, considerando che io di lavoro faccio traduzione simultanea/consecutiva e ho una formazione (interpretazione di conferenza) che più specifica di così non si può, resta da capire quale sia il processo di selezione degli illuminati che hanno messo insieme questa lista PER ME.
Immagino si tratti di un programma tipo lotto: mette tutte le offerte di lavoro in un enorme boccia, le fa rotolare per un po' e poi le pesca a caso, però allora perché non ricevo mai offerte come trapezista di circo, estetista, chiromante o personal shopper?
Che magari un domani ci potrei fare un pensierino...

mercoledì 3 dicembre 2014

Abbiamo tutti il collo un po' rosso, in fondo

Qualche giorno fa facevamo colazione a casa ascoltando un album di Randy Newman del 1974, Good old boys; il CD è molto bello e merita più di un ascolto, con particolare attenzione ai testi.
Le sue canzoni ti rilassano, ti fanno pensare che sai dove sei e come stanno le cose ma poi, immancabilmente, ti tolgono il tappeto da sotto i piedi; Newman ti colpisce, come diceva David Niven in Tutte le ragazze lo sanno, al di sotto delle tue percezioni.

Un esempio perfetto di questo meccanismo è Redneck.
Siamo nel 1974 e la voce narrante è quella di un abitante del Sud degli Stati Uniti, un Redneck, da cui il titolo; a un certo punto l'uomo parla di come gli Stati del Nord abbiano liberato gli schiavi (li chiama negri, confermando ai nostri occhi il cliché del redneck razzista) e li abbiano resi liberi. Poi però le carte in tavola si capovolgono: gli schiavi sono liberi, sì, ma liberi di farsi rinchiudere nei getti di New York, Chicago, Boston, Saint Luis, San Francisco, insomma liberi di essere di nuovo schiavi.

Inevitabile il parallelo tra questa canzone e la nostra situazione attuale a quarant'anni di distanza: un mare di nuovi lavori precari, di breve durata e senza tutele che ti rendono di fatto uno schiavo nelle mani del tuo datore di lavoro, con il beneplacito delle istituzioni.

Poco a poco ci hanno resi di nuovo schiavi, con la piena approvazione della democrazia e nella più assoluta legalità, siamo liberi di essere schiavi.



Last night I saw Lester Maddox on a TV show
With some smart-ass New York Jew
And the Jew laughed at Lester Maddox
And the audience laughed at Lester Maddox too
Well, he may be a fool but he's our fool
If they think they're better than him they're wrong
So I went to the park and I took some paper along
And that's where I made this song

We talk real funny down here
We drink too much and we laugh too loud
We're too dumb to make it in no Northern town
And we're keepin' the niggers down
We got no-necked oilmen from Texas
And good ol' boys from Tennessee
And college men from LSU
Went in dumb - come out dumb too
Hustlin' 'round Atlanta in their alligator shoes
Gettin' drunk every weekend at the barbecues
And they're keepin' the niggers down

We're rednecks, rednecks
And we don't know our ass from a hole in the ground
We're rednecks, we're rednecks
And we're keeping the niggers down

Now your northern nigger's a Negro
You see he's got his dignity
Down here we're too ignorant to realize
That the North has set the nigger free
Yes he's free to be put in a cage
In Harlem in New York City
And he's free to be put in a cage in the South-Side of Chicago
And the West-Side
And he's free to be put in a cage in Hough in Cleveland
And he's free to be put in a cage in East St. Louis
And he's free to be put in a cage in Fillmore in San Francisco
And he's free to be put in a cage in Roxbury in Boston
They're gatherin' 'em up from miles around
Keepin' the niggers down

We're rednecks, we're rednecks
We don't know our ass from a hole in the ground
We're rednecks, we're rednecks
And we're keeping the niggers down
We are keeping the niggers down