martedì 21 luglio 2015

Oltremare con Estrema Riluttanza n.4

Lo studente che partecipa a una vacanza-studio" tende a dimenticare in fretta la seconda parte dell'equazione, concentrandosi esclusivamente sulla parola vacanza.
Tu tenti di fargli capire che il sonno è indispensabile alla sua sopravvivenza ma senza successo, il teenager di dormire non ne vuole sapere, deve fare sempre più tardi ogni sera, altrimenti la sua vita non vale la pena di essere vissuta.
Ovvio che dopo tre giorni il gruppo ricorda parecchio il cast de "l'alba dei morti viventi": teste ciondoloni, andamento da ottuagenario con deambulatore e sguardo totalmente disabitato. E poi questi principi della notte vengono a lamentarsi con NOI perché li facciamo correre troppo!
Sempre in quest'ottica il nostro adolescente brama l'alcol come simbolo di raggiunta maturità e si trasforma presto in un cane da tartufo: annusa l'aria alla disperata ricerca di molecole alcoliche e, quando finalmente le individua, punta come il migliore segugio. 
Il dramma della situazione è perfettamente riassunto nello sguardo pietrificato dell'autista che deve portarci a casa e teme che qualcuno gli vomiti sul bus, mette in moto il mezzo e da quel momento il muro del suono gli fa un baffo.
Altro fenomeno inspiegabile, l'adolescente in gruppo spegne il 95% dei neuroni e usa i pochi che gli restano per eseguire unicamente le attività che lui considera fondamentali: respirare e lamentarsi.
Qualsiasi attività più complessa, come ad esempio l'attraversamento pedonale, è seriamente compromessa, potete facilmente immaginare il delirio in cui precipiti quando devi muoverti per Londra con questo gregge di temporaneamente decerebrati. Vai avanti e speri in Dio.

sabato 18 luglio 2015

Oltremare con Estrema Riluttanza n. 3

La convivenza forzata per quattordici giorni con un numero spropositato di boccia ti mette di fronte a situazioni che speravi di esserti finalmente lasciata alle spalle:
1) il boyfriend rimasto in Italia si arrabbia perché la sua donna parla con altri maschi, seguono litigone epocale e pianti disperati;
2) Lui s'innamora di Lei e per tre lunghissimi giorni tutto è cuoricini e cucciolotti, poi però gli viene in mente che l'intero Stivale li separa, seguono malinconia pesissima e pianti disperati.
In queste condizioni capita che almeno una volta al giorno qualcuno scoppi a piangere e corra via disperato, quando non si butta da qualche parte come uno straccio bagnato fissando il vuoto come un vegetale. A noi Beautiful ci fa un baffo!
Certo finché i problemi sono questi siamo messi bene; il vero dramma c'è quando i boccia cominciano a perdere la roba, quando inizia quella fase è molto dura perchè è come una valanga: iniziano a perdere piccole cose come il tesserino identificativo e mano a mano le cose peggiorano fino alla temutissima perdita della travelcard. La carta d'identità non la perdono solo perché gliela sequestriamo già dal primo giorno.
Questa volta però abbiamo raggiunto veramente l'apice dell'assurdità: facciamo il giro per ritirare i documenti e una si rifiuta di darceli perché lei non perde mai nulla e nessuno mai la scipperà: immaginatevi un mulo che punta gli zoccoli e si rifiuta di fare anche solo un altro passo. 
Ho attinto all'esigua riserva di pazienza ancora disponibile e ricacciato indietro la serie di madonne pronte in fila per l'uso.
Ancora 11 giorni all'alba, forza e coraggio.


martedì 14 luglio 2015

Oltremare con Estrema Riluttanza n.2

Continuo il diario londinese da un affollato Caffè Costa dove mi sono rifugiata mentre i boccia mettono a ferro e fuoco Oxford Street, se continuano così gli lasceranno giusto le porte.
Qualche prima impressione sulle escursioni: l'adolescente medio, se non ti chiede almeno quattrocento volte dove stiamo andando, quante fermate ci sono ancora e quanto manca per arrivare, sente che la sua giornata non è stata poi utilizzata in modo così proficuo, dal suo punto di vista non ti ha rotto abbastanza le balle.
Non pongo limiti alla creatività di questi pigri virgulti ma per ora la Palma d'Oro sembra già assegnata: stiamo tornando a casa dopo una lunga giornata a Londra, dieci ore costellate di domande e lamentele, sempre le stesse (Ma dobbiamo camminare ancora?? Ma quando mangiamo? Ma adesso dove andiamo? E quando arriviamo?) Quando finalmente l'autobus si avvicina alla nostra fermata e vedo la luce in fondo al tunnel. Mi volto verso la truppa e dico a tutti di prepararsi a scendere. Uno di questi baldi giovani mi guarda e mi fa:"ma dobbiamo proprio scendere?"
Sarà dura non buttarli nel Tamigi.



mercoledì 8 luglio 2015

Oltremare con Estrema Riluttanza n.1

Sarò breve perché tra poco, ore 7.20 devo percorrere quel miglio che mi separa dalla mensa per fare colazione; sono in Inghilterra con un gruppo di studenti italiani.
Il campus in cui alloggiamo è enorme per cui ci tocca macinare chilometri su chilometri ogni giorno, poi per riposarci giriamo per Londra, se mi attaccassero una dinamo credo che potrei illuminare un isolato.
Ieri sera ho passato due ore nell'atrio della discoteca del campus seduta su un divano malandato in attesa che l'orda di boccia, che fino a quel momento aveva ballato furiosamente qualunque cosa, finalmente ne avesse abbastanza e temo che avrei aspettato ancora a lungo se il dj non avesse deciso di chiudere baracca e burattini sfidando la giovanile collera.
Ovviamente nel corso della serata si sono viste mise di ogni genere, con un dominio incontrastato dei pantaloncini Daisy Duke in tutti i possibili formati: paillettes, ricami, toppe ecc. Ci tengo a precisare che qui a Londra fa un curioso freddo per cui al ritorno saremo un gruppo a dir poco curioso, le ragazze vestite da spiaggia e la sottoscritta con pantaloni lunghi e giubbotto.
Ogni tanto qualcuno di noi vegliardi fa capolino nell'antro delle belve (soprattutto quelli meno vegliardi) salvo poi tornare in geriatria, scacciato da un vigoroso aroma di umanità sudante.
Sono qua da pochi giorni e in mensa abbiamo avuto un po' di tutto: pasta mollaciosa e bianchiccia, curry strapiccante e altre delizie locali che mantengono laggiù in cantina la reputazione del cibo delle mense inglesi.
A dominare incontrastate la scena sono sempre e comunque le patatine fritte, immancabili ad ogni pasto. Sento il mio fegato che recita il rosario.
Rimando ulteriori dettagli al prossimo post, oggi partiamo con la mandria diretti al centro di Londra, immagino che stasera ne avrò da raccontare. Muuuuu