martedì 15 gennaio 2013

L'unica luce in fondo al tunnel è l'età che avanza

Anche quest'anno, con l'avvicinarsi del periodo natalizio-capodannesco, ho pensato di preparare un post tiramisù da condividere in gennaio con i poveri tapini che si sono trovati loro malgrado intrappolati nelle interminabili cene parenti, magari proprio di fianco alla zia rompipalle o al nonno incazzereccio la cui conversazione spesso si limita a una o più delle seguenti domande (da adattare secondo i casi):
a) Come va con la scuola? (anche se avete trent'anni e magari state facendo un master/dottorato)
a1) Come va col lavoro? (la domanda è sempre la stessa, che abbiate un lavoro o meno)
b) Ce l'hai il/la findanzato/a? (a questi eventi privacy pensano sia il nome di una monovolume)
c) Ma quando ti sposi? (per chi ha risposto sì alla domanda precedente)
d) Ma non è ora di fare un bambino? (per chi ha risposto sì alla domanda precedente)
e) Ma non è ora di fare un altro bambino? (per chi ha risposto sì alla domanda precedente)
E via così all'infinito, tipo purgatorio, l'unica luce in fondo al tunnel è l'età che avanza...(la loro).

Mettere insieme un post del genere è una responsabilità non da poco, quindi nei mesi scorsi ho iniziato a guardarmi intorno alla ricerca di un'ispirazione. Il primo segno dell'austerità dei tempi l'ho notato in una vetrina del centro di Cesena: dove solo un anno fa trionfavano diademi principeschi e collane di perle (vedi A caval donato...basta donar cavalli, grazie!), oggi al cane non è rimasto che un misero fiocco decorativo. L'espressione solare e gioiosa invece è sempre la stessa.
Cerco comunque di mantenere un minimo di ottimismo ricordando che quest'anno, mercé una crisi che tocca quasi tutti, la situazione regali potrebbe essersi rivelata meno drammatica che in passato, anche se è meglio non farsi troppe illusioni, ci sono oggetti assolutamente spaventosi e disponibili al prezzo di pochi euri.

Ho dato un'occhiata alla mia provvista di settimanali per identificare il regalo orrendo definitivo, quello che vi farà sorridere e pensare in effetti poteva andarmi peggio ma, confrontandoli con alcune fotografie scattate negli ultimi tempi, non riesco onestamente a decidere quale tra questi deliziosi oggettini abbia i requisiti per aggiudicarsi la pole position. Visto l'impasse, mi limiterò a presentarveli, lasciando a voi il compito di decidere chi merita la corona. Date un'occhiata e fatemi sapere.


Regalo numero uno: questo come possiamo definirlo, tecno-romantico? Cuoricioni in 3D? 
Come reagisci se il tuo compagno o la tua compagna, che hai sempre reputato persona dotata di buon senso e di gusto perlomeno normale, ti presenta uno di questi cubi con dentro la vostra foto, magari per il vostro anniversario? 
Per me le opzoni sono limitate: 
a) glielo tiri nella schiena, 
b) divorzi subito, adducendo come motivo l'evidente crudeltà psicologica, 
c) facendo uno sforzo sovrumano, ripensi a tutte le cose belle che avete condiviso e abbozzi un sorriso falsissimo, mentre progetti di far cadere sul cristalloso aborto la stufa di ghisa.
A me personalmente ricorda molto la lastra di cristallo in cui vengono imprigionati il Generale Dru-Zod  & Co. alla fine di Superman.


Questo secondo candidato è un esempio lampante di come a volte non ci rendiamo conto delle gemme che abbiamo di fronte. Ho scovato questa meraviglia in un mercatino di beneficenza visitato durante il ponte dell'8 dicembre; in questo caso confesso di essere rimasta abbagliata dallo sfacciato orrore del soprammobile al centro e di non aver quindi immediatamente colto l'enorme potenziale rappresentato dal quadro in alto a sinistra e dal suo implicito messaggio "ricordati che devi morire". 
Tipico errore della novellina. Ma ve lo immaginate che impatto potreste avere regalando a qualcuno il quadro di Frau Blucher?

Chiaro che anche il portacaramelle (o è una salsiera?) con cavallo al galoppo e putti dall'aurea chioma al vento è un'ottima carta, potenziata ulteriormente dalla possibilità di regalare anche il gemello (nella foto qui a fianco), disponibile in una versione decisamente meno austera, più sbarazzina, grazie a una sapiente scelta cromatica.
Non posso fare a meno di chiedermi come sia possibile che all'autore il primo sia piaciuto tanto da decidere di farne un altro.
Ciascuno di questi deliziosi oggettini veniva via a 25 euri, se non ricordo male.
Il prossimo regalo ci arriva direttamente dalle pagine di Grazia e in effetti è molto più sciccoso; le deliziose scarpe qui ritratte (pump le chiamano), in questo sobrio color viola metallizzato che fa tanto messa di mezzanotte, sono finemente decorate da veri e propri specchi, sapientemente posizionati lungo il tacco e sulla zeppa davanti (platform la chiamano). Immagino la scena quando sei in giro con questi tesori ai piedi e i fari di una macchina t'illuminano: incenerimento delle retine di chiunque si trovi a meno di venti metri di distanza. Però è chiaro che risultano utilissime quando hai il dubbio di avere la maledetta foglia d'insalata tra i denti: ti togli una scarpa e, rimanendo atleticamente in bilico sull'altra gamba (tacco permettendo), porti la scarpa alla bocca per toglierti ogni dubbio. Certo anche un comune specchio da borsetta andrebbe bene ma dopo dovresti scervellarti per decidere come spendere quei 795 euri avanzati, troppi pensieri!

A questo punto avrei concluso e vi lascio con quest'ultima immagine che francamente rappresenta per me una sonora sconfitta: quando ho visto questa vetrina mi sono letteralmente mancate le parole, non sono riuscita a dire niente, perché...cosa...niente.
Mi resta un unico rammarico: di fronte al cartello che vantava una maggiore scelta all'interno del negozio, ho avuto paura e non sono entrata. 







P.S. Allora, per quale votate?

1 commento:

  1. Più che altro bisognerebbe spiegare ai prigionieri dei cubi che sono nella Zona Fantasma e che non c'è davvero niente da ridere...

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